CERIMONIA DELLA LUCE 04 SETTEMBRE 2022

CERIMONIA DELLA LUCE 04 SETTEMBRE 2022

 

 

 

 

Mai come in questo momento, dove il caos mentale, emozionale, dove l’individualismo e i bisogni più densi stanno emergendo.
Mai come in questo momento c’è il bisogno, bisogno scritto e inciso nell’aria, nelle stelle, nell’acqua, nella terra c’è bisogno di consapevolezza.
Se siamo presenti in questo momento è perché per la nostra storia, per le nostre qualità, per le difficoltà che dobbiamo affrontare, siamo idonei ad attraversare questo momento e tempi della vita individuale di ognuno con la consapevolezza che dobbiamo lavorare solo il venti percento per noi stessi e l’ottanta per cento per gli altri.
Qualche anno fa, l’anno scorso, quando abbiamo fatto il lavoro del non vedere, una giornata senza vedere. Aveva lo scopo di far emergere il bisogno individuale di avere fiducia in qualcuno, di avere qualcuno che soprattutto ci serviva per darci la misura di quanto l’oscurità, il non sapere, il non vedere, rallentava tutti i nostri bioritmi fisici, mentali, emozionali.
Era la giornata di meditazione individuale; rimanere senza vedere per un giorno intero doveva semplicemente darci la misura di quanto abbiamo bisogno uno degli altri, due di sapere e soprattutto scegliere.
Gli angeli che stanno seguendo il nostro percorso e che sono strettamente connessi e collegati con la nostra evoluzione, perché evolvendoci essi si evolvono in maniera diversa da quella umana, sono i nostri tutor. Questo è importante saperlo perché quando si passerà alla nuova era, nel nuovo tempo della consapevolezza, gli angeli che lavorano e che mai come adesso stanno assoggettando a sé stessi molte, molte anime non impediranno l’evoluzione della specie ma la bloccheranno nel tenere imprigionata anima e corpo. Faranno in modo che l’anima sia così strettamente connessa al corpo da non pensare assolutamente allo spirito. Si evolverà la medicina, la scienza, ma saranno sempre e soltanto connesse anima e corpo.
Mancherà l’essenza.
Ecco perché è importante sapere, conoscere, scegliere.
Nelle scelte si includono delle cose e se ne escludono delle altre, ma occorre essere capaci, attenti all’ascolto.
Le nostre guide angeliche comunicano con noi attraverso le immagini che poi vengono trasformate e tradotte dal nostro cervello come intuizioni, ma se tali intuizioni non vengono seguite, non vengono scelte perché impegnative, perché ci escludono da certe modalità di vita dove l’affermarsi, farsi vedere, l’esporsi, l’essere accolti è più importante del cammino di consapevolezza.
Quando le anime sceglieranno di escludere lo spirito, si evolveranno in un’intelligenza meccanica; molto probabilmente si allungherà la vita, ma sarà una vita fatta di materia, di appagamenti. L’anima dimenticherà di essere il tempio dello spirito e allora tutti saranno gestiti. Tutti avranno molto più di quello che hanno adesso, probabilmente molti saranno appagati perché continueranno a vivere addormentati. Ecco perché è un momento di grande, grande importanza e noi ci siamo, abbiamo l’onore di essere informati, di essere sostenuti nelle scelte, ma occorre un rigore interiore e una forma di amore che deve andare oltre il benessere personale. L’anteporre sé stessi, la cerchia delle proprie amicizie, dei propri legami, al benessere comune.
Questo momento storico lo leggerebbe anche un cieco, l’esaurirsi di alcune risorse per incentivare l’essenza naturale ciò che siamo sempre stati, ciò che siamo e ciò che saremo e si potrà fare di tutto e di più perché l’anima continui ad alimentare questo corpo, ma il tempo che appartiene all’anima e al corpo si esaurirà e ci perderemo l’immortalità fatta di una conoscenza suprema, di un benessere inimmaginabile per noi, di un’armonia, di una qualità dell’amore mai né immaginato, né mai assaporato.
Ora ascolteremo ciò che avete compreso e riportato. Questa era solo una piccola premessa. Usate tutto ciò che avete e possedete per il risveglio, per la conoscenza del sentiero che porta ad immergersi totalmente nello spirito.
(Bene, quando siete pronti potete esprimervi).

Un partecipante
“Nel mio andare, acquisire sempre più consapevolezza e far sì che quest’ultimo […] parte è nella semplicità dell’essere e emanare che sono già per strada. Questo è il mio continuo impegno”.

Un partecipante
“Utilizzo e utilizzerò tutte le mie capacità per contribuire ad aiutare la terra e tutti i suoi abitanti non dimenticando, per latro, la mia crescita interiore e il mio cammino”.

Un partecipante
“Di solito la mia attenzione si focalizza sulle cose che mi mancano, quello che desidero.
Sono focalizzato sull’io, il mio. Mi manca, non riesco a risolvere. Questi pensieri sono limitanti. Lavorare in gruppo per grandi scopi e per sostenerci e supportarci a vicenda al di la della simpatia, al di la dei giudizi. La cosa importante è sostenere il progetto di positività verso il tutto. Quello che ci circonda facendo il meglio”.

Un partecipante
“Vedo e percepisco la situazione attuale e mi spaventa molto. Percepisco il disequilibrio delle persone, la rabbia e la paura. Percepisco molto bene perché io stessa provo ed emano rabbia e paura. Il mio proposito è quello di curare me stessa e di conseguenza curare la terra e gli esseri che la popolano, affrontando situazioni impegnative con fermezza, con rispetto e quando lo faccio immaginare il tutto perché io sono il tutto ed il tutto è in me”.

Un partecipante
“Il mio impegno è la trasformazione di posti in cui mi trovo”.

Un partecipante
“Il proposito è sempre qualcosa di bello, ma la cosa più difficile è mantenerlo. Per questo motivo ho deciso di non viaggiare con la fantasia o di pensare a propositi che io non potrò rispettare.
Ho deciso di continuare con dei comportamenti che, in particolar modo quest’anno, sono emersi.
Ho notato che tengo molto alla pulizia dei luoghi che vivo nel mio presente; non mi piace vedere mozziconi, mascherine e oggetti difficili da smaltire. Quando mi trovo in questa situazione, li raccolgo e cerco il primo bidone per gettarli. Tendo a non sprecare ciò che la terra mi offre ed evitare sprechi che potrebbero generare inquinamento.
Ho notato che spesso sono gentile e rispettoso nei confronti delle altre persone, e la cosa mi fa piacere.
Sto evitando la rabbia e cerco di aiutare gli altri ad evitarla.
Ed un pensiero che è emerso, mentre facevo pulizia in spiaggia, è che ciò che faccio, lo faccio sì per gli altri, ma lo sto facendo in particolar modo anche per me stesso”.

Un partecipante
“Confesso che quasi mai penso a quali potrebbero essere i miei buoni propositi per la terra e i suoi abitanti. Spesso, però rifletto su come si vivrebbe meglio se conoscessimo a fondo il significato del rispetto. A tal proposito mi viene sempre in mente il secondo comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non ci penso in quanto precetto cristiano, ma come ad un insegnamento che dovrebbe far nascere in ognuno quel senso di benessere interiore per vivere in serenità con tutto ciò che ci circonda. Amare e rispettare le persone che conosciamo e non conosciamo con la stessa intensità che abbiamo per noi stessi, amare e rispettare la nostra terra con i suoi animali e la natura con la stessa passione che abbiamo per la nostra casa. Rispettare le regole che permettono lo sviluppo e il diffondersi del senso civico.
Pensando adesso a quale sarà la mia risposta alla domanda: “Quali sono i tuoi propositi per la terra e i suoi abitanti?” potrei rispondere: “imparare ad amare il nostro prossimo e la nostra terra come noi stessi per iniziare un cammino dal primo passo, quello più difficile da fare per arrivare all’ultimo reso più leggero”.

Un partecipante
“I pensieri sono ancora un po’ confusi, ma ora l’urgenza si affretta ovunque. Penso non sia più il tempo di fermarci a riflettere a lungo se pure sempre bisogna farsi domande e cercare risposte. Sento che questo è di nuovo il momento, il tempo del fare, fare però in modo nuovo, non fare per riempire gli spazi, ma fare con attenzione, presenza, ogni piccolo gesto. Uscire dal proprio mondo, anzi fondere il proprio mondo con l’esistenza del pianeta e dell’umanità, un unico respiro, il mio respiro in sintonia con il respiro del pianeta. Non sono in grado di fare grandi progetti, ma mi impegno a fare ogni cosa con cuore aperto verso il mondo; spostare l’attenzione dall’io al noi. Voglio che ogni atto, ogni pensiero, ogni preghiera, sia invocata per un noi contenente tanti io, anche il mio io insieme a tutti gli altri”.
“Il mio proposito è quello di coltivare sempre più l’atteggiamento di rispetto, gratitudine verso ogni forma di vita, sia essa vegetale, minerale, animale, umana che popola il pianeta. Il mio impegno più forte è quello di astenermi dal formulare giudizi e sviluppare la compassione ed impegnarmi ad essere un esempio silente attraverso il mio agire consapevole, diventando capace di operare con tenacia, coraggio e fiducia. Le presenze di luce mi sostengono e io imi affido con cuore aperto alla loro infinita amorevolezza”.

Un partecipante
“Desidero impegnarmi nel mantenere e ricercare sempre più legami autentici con i quali poter sviluppare rapporti di fiducia in cui, attraverso il confronto accrescere la consapevolezza di ognuno di noi e collettivamente dirigerci verso nuove scelte, nuovi stili di vita nel rispetto del creato e …”.

Un partecipante
“Da sempre ho una vocazione profonda verso la terra e la vita che la popola. Lei è il vero paradiso che tutto ci può insegnare. Lei è il centro del mondo che andiamo cercando. Però la luce della terra è premessa e conseguenza al tempo stesso della nostra evoluzione. Io sento […] della terra in espansione del mio amore; quindi, il mio proposito più grande è di conoscere me stessa. Grazie terra per i tuoi doni”.

Un partecipante
“Io non ho scritto però il mio proposito più grosso è quello di continuare quello che in parte ho già cominciato quest’estate perché ho lavorato con i bambini e la mia parte di lavoro era quella di insegnare a prendersi cura dell’ambiente e capire quanto siamo connessi alla terra, a tutto quello che abbiamo intorno, quindi anche a insegnare il rispetto e non dare niente per scontato. Anche di ricordarsi che siamo parte di quello e che siamo tutti uno”.

Ad ognuno di noi è delegata una grande, grande responsabilità, grandissimo impegno che nasce semplicemente dalla consapevolezza di seguire un progetto di luce, un progetto sul piano più sottile o seguire un progetto sul piano dell’umanità, della materia.
Scienza e spirito si faranno avanti poiché la scienza cercherà di escludere un certo tipo di immortalità per il quale non sta lavorando. La scienza vuol sapere, vuol conoscere per manipolare, per soggiogare. La scelta consapevole di sapere, di percepire profondamente la nostra essenza divina, ci porterà a poter usufruire di tutti gli avanzamenti, di tutte le conoscenze che grandi menti porteranno avanti senza mai, mai, mai per un solo attimo, scordare che siamo luce e che la nostra scelta è quella di essere capaci e consapevoli di tenere compatto corpo e anima in adorazione dello spirito. Quest’essenza non ha bisogno di nulla, siamo noi che ne abbiamo assoluto bisogno per dare un senso, per poter usare in modo positivo tutti i doni dell’intelligenza, della capacità degli esseri umani indirizzati non esclusivamente al benessere personale.
La paura della morte non fa altro che sostenere la morte stessa.
E potremmo anche viaggiare nello spazio, raggiungere altre dimensioni, ma sarà sempre uno spazio limitato che sottrarrà risorse alla terra e agli esseri umani perché il progetto è di spostarsi attraverso gli oggetti quando possediamo la capacità di esplorare, di vedere, di conoscere dimensioni infinite senza sottrarre nulla al pianeta e ai suoi abitanti.
I sensi sono stati e saranno la nostra prigione, essi costituiscono semplicemente un passaggio, i primi gradini per poter innalzarci e non soggiornare e fermarci esistenza dopo esistenza.
Le generazioni future avranno grandi tecnologie, ma occorre fare grande attenzione a che ognuno di noi sia stato in grado e sia responsabile di informare attraverso il proprio agire, il proprio die, il proprio fare, che tutto questo è in funzione del raggiungimento dello spirito, dell’essenza.
Le scelte che ognuno di noi dovrà realizzare sono nel quotidiano, nelle piccole cose, nell’imparare ad amare ciò che abbiamo, curarlo, nutrirlo e lasciarlo in ottime condizioni, in buon stato di salute per le generazioni poiché saranno la testimonianza della qualità da cui essi, le generazioni nuove partiranno.
Ognuno di noi nel suo quotidiano, momento per momento, dal momento del risveglio al momento del riposo è responsabile, ma impariamo ad ascoltare le intuizioni, quella voce che parla nel nostro profondo.

Potete accendere simbolicamente la vostra luce poiché e sempre accesa in ognuno di noi.

 

 

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