CERIMONIA DELLA LUCE 05 MAGGIO 2024
Usate in grande strumento del respiro per avere la consapevolezza di essere qui e ora e quando la mente vi porta altrove, lontano attraverso il respiro dovete trovare la centratura e soprattutto dare un comando chiaro alla vostra mente e affermare interiormente sempre con maggiore potere e attenzione Io sono il tuo portatore, Io sono il tuo creatore, Io sono colui di cui Tu hai bisogno.
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Ogni volta che vi presentate a qualcuno che non vi conosce dite con forza e convinzione profonda: “Io sono Antonio, Giacomo”. Affermate in quel momento che voi esistete per gli altri in quanto vi presentate con, con un nome. Nell’affermazione e nell’affermare io sono tizio o caio state semplicemente comunicando un io sono apparente, un io sono momentaneo, un io sono che ha avuto un inizio e avrà una fine. Una nascita, un nome dato, un nome ben inciso nella mente attraverso il quale ognuno di voi si presenta agli atri esseri come lui o come lei.
All’interno di questo io sono apparente c’è l’Io sono che non ha avuto né inizio e non avrà una fine, ma è all’interno di quest’affermare che in quel momento queste due unità lavorano su piani completamente differenti. Nel dichiarare chi siete attraverso il nome che vi è stato dato, oserei dire imposto manifestate semplicemente riconoscersi sul piano dell’umanità. Questo abito, questo importantissimo contenitore non è assolutamente, assolutamente il motivo della vostra venuta.
Non è vero è reale, ha un inizio, un percorso più o meno lungo e un completamento che voi chiamate morte.
È un frutto che arriva in seme, che si evolve che cresce, matura e completa il suo percorso.
Vista in questo modo l’esistenza umana non ha un significato molto straordinario, meraviglioso. Se questo Io sono che voi indossate lo percepite nella sua vera natura, nel continuo, continuo cambiamento, per tutta la vostra esistenza voi sarete in balia degli avvenimenti, sarete vittime di voi stessi. Se questo Io sono umano non trova la vera, profonda, straordinaria, magnifica motivazione per cui questo processo si realizza, questa conoscenza attraverso l’esperienza, le sensazioni, il tatto, i profumi, la visione, non viene canalizzata nella straordinaria capacità di contattare quell’io sono perché ognuno di questi meravigliosi avvenimenti, queste meravigliose esperienze possa costituire uno straordinario strumento da comprendere, far proprio. Un traduttore cosmico che vi permette di guardare il cielo e sentire la piccolezza del vostro io sono e guardare il cielo e pensare di contenere nell’interno di ognuno di voi l’infinito. E se permettete a questa essenza divina di compenetrare ogni vostra esperienza, ogni vostra emozione, ogni vostra visione, ogni vostro suono, ogni vostro toccare, vedere, sarete in grado di uscire dalla prigione del vostro corpo e della vostra mente umana.
Tradurre in contri, leggere i silenzi, commuoversi per le piccole cose; lasciare che il potere insito in ognuno di voi si trasformi in devozione della vostra stessa essenza del vostro IO SONO senza nome, senza tempo, senza alcuna appartenenza genitoriale, maritale, amicale. Essenza pura in ogni azione, in ogni pensiero. Essere voi che conducete la biga pazza della mente che assorbe e vi indirizza continuamente, continuamente verso l’io sono umano e che vi illude di poter raggiungere qui, in questa dimensione, la vostra essenza. Ogni bellezza, ogni ostacolo, ogni sofferenza, ogni visione e ogni appartenenza, deve diventare a mano a mano semplicemente strumento.
In questo momento della vostra esistenza, i bisogni sostenuti dalle emozioni, dai piaceri sono ben radicate all’interno della vostra personalità, del vostro essere, del vostro IO SONO.
Avete modellato in parte volontariamente e in parte in modalità indotta ciò che oggi qui ora siete; bisognosi, tristi, arrabbiati, incapaci di leggere, incapaci di trasformare vendendo il vostro percorso spirituale al fatuo appagamento dei bisogni sul piano della materia.
Non ci si arricchisce attraverso nessuna proprietà che si a di cose, di persone. Tutto appartiene a tutti e quando si crea il bisogno di un accumulo, quando si nutre il bisogno di appagare con la illusoria speranza o certezza che possedendo cose e persone i vuoti dell’anima possano essere colmati. Se è vero che la vostra struttura è ben salda, cristallizzata, riconosce chiaramente i bisogni e che attraverso le esperienze della vita averte formato la vostra mente e il vostro corpo emozionale a differenza di chi è ancora all’inizio, potete guardare un libro già scritto e avere una visione interiore di cosa dovete lasciare andare e avere un’altrettanta visione di ciò che è importante per poter raggiungere quell’IO SONO immortale, infinito, quell’IO SONO che non ha inizio e non avrà fine.
Un’anima giovane è ancora affamata è ancora in cammino per scoprire ciò che la circonda, ha ancora scritto pochi capitoli della sua esistenza, ha il vantaggio di poter osservare le esperienze altrui e poter scegliere. Chi ha cristallizzato le sue certezze è destinato alla sofferenza poiché demolire lentamente sé stessi e abbandonare definitivamente certe certezze sviluppa paura e l’io sono umano vi sussurra continuamente: “hai bisogno di questo, hai bisogno di quello”.
L’abbandonarsi all’IO SONO vuol dire affidarsi all’abbondanza dell’universo, non subire continuamente la vita che ha scelto il vostro IO SONO umano.
Nessuno può sostituirsi alla vostra volontà, al vostro libero arbitrio. Semplicemente una scelta determinata dalla comprensione, dalla capacità di valutare la futilità di tanta fatica, di tanto impegno per possedere cose, persone, per sentirsi importanti agli occhi degli altri, valutati non per la vostra essenza, ma su ciò che poi dovrete abbandonare e ritornare, ritornare sino a che la consapevolezza che vi è dato tutto in uso che su questa dimensione non si possiede nulla se non per pochissimo, pochissimo tempo. E il possedere costituisce la rabbia di dover affrontare, poi la morte, il dolore di dover abbandonare le persone a cui si è legati lasciando ad essi un fardello che sarebbe molto più leggero se ognuno potesse sviluppare la comprensione e la capacità di sapere che i legami non si sciolgono, ma continuano in altri IO SONO umani e che si lascia o si dovrebbe lasciare questa dimensione come si lascia con gioia un progetto che si è realizzato, un progetto che avete realizzato bene con comprensione, con compassione verso voi stressi e gli altri poiché se possedete le qualità dell’IO SONO divino non è nulla faticoso e poter fare esperienza dell’abbondanza dell’universo che non segue in assoluto l’appagare i vostri bisogni, ma è a sevizio di quell’IO SONO che in tutti i modi e in tutte le maniere cerca di ispirarvi, di farvi vedere, ascoltare, percepire l’uso che ognuno di voi deve fare dui tutta questa esperienza dell’IO SONO umano.
Nella vostra meditazione interiore mettetevi difronte, come osservatore dell’IO SONO UMANO e dell’IO SONO ETERNO, DIVINO e nel silenzio e nello spazio della vostra interiorità osservate, soppesate e valutate quanto tempo della vostra vita, dei vostri pensieri, delle vostre emozioni, della vostra ricerca avete dedicato all’uno e all’altro.
Vi accorgerete che non avete bisogno di essere giudicati da nessuna entità superiore perché potreste essere in grado di valutare quanto del vostro tempo vitale avete dedicato a questa esistenza lasciando isolato in un angolo, in attesa amorevole il vostro IO SONO per il quale ognuno di voi è qui, ora.
Sia la vostra forza e la vostra volontà a dirigervi nell’auto osservazione ed essere voi stessi i valutatori, coloro che oggettivamente osservano tutta la propria esistenza dall’inizio del loro tempo in questa esistenza umana sino ad oggi.
Questo è il compito, che in questa meditazione io vi invito amorevolmente a compiere.
Osservatevi, osservate questo IO SONO che pensa di gestire, ma è gestito, che anela alla libertà che è prigioniero.
Leggete le pagine della vostra vita, che sia positiva o negativa e il giudizio della vostra mente, del vostro IO SONO UMANO poiché l’IO SONO DIVINO non giudica perché sa che ognuno di voi ha il potere della trasformazione, del mutamento.
Sia questo l’impegno sino al nostro prossimo incontro.
SHANTI SHANTI SHANTI OHM.
AGGIUNGO, NON ABBIATE PAURA DI CONOSCERVI.
……
Ho posto ad ogni difetto, come voi nominate, c’è una qualità, dietro ad ogni paura c’è la forza e il coraggio. Tanto è potente ognuno di essi, tanto potenti sono i fattori positivi che se non vengono scelti non possono interagire nelle vostre esistenze.