Cerimonia della luce 06 Marzo 2022
Comprendete che le modalità di meditazione della Cerimonia della Luce a mano a mano andranno
cambiando perché ci propongono una presenza attiva, consapevole, per interrompere un
meccanismo mentale che per quanto diverso nel tempo assume un’abitudine.
E poiché tutti gli eventi ci portano invece a mutare completamente l’osservare, l’ascoltare la
percezione, la partecipazione, la condivisione.
In questi momenti che si susseguono così velocemente è come se vivessimo con un respiro
affannato: il tempo di percorrere, di attraversare un’esperienza, un evento prima ancora che il
respiro si quieti e ne sopraggiunge un altro.
Il primo a carattere individuale, il secondo con le caratteristiche ancora più acute della paura di ciò
che non si può controllare, di ciò che non si conosce.
In tutte le fasi dell’esistenza e dell’evoluzione umana questi esseri che giungono e che assumono
una posizione di potere sono chiamati gli stimolatori, coloro che punzecchiano, coloro che
spingono, a volte fino all’esasperazione il quieto vivere, il dare per scontato risorse umane, risorse
della natura, risorse divine.
In questo momento, come in tutti i momenti storici, ci sono esseri umani che si sentono spinti a
lavorare sul piano della materia e altri che hanno il compito di lavorare sul piano dell’energia, su un
piano dell’invisibile.
Gli uni manifestano nelle loro azioni la loro volontà e il loro io, gli altri si appartano, restano in
silenzio ed emanano sostegno, luce.
Sono due forze importantissime, due poteri che lavorano all’unisono sui diversi piani di coscienza.
La meditazione che vi è stata inviata vi chiede di dare un significato alla vostra presenza
nell’evolversi dell’esistenza e dare un significato alla vostra presenza in un momento così pieno,
così stimolante, così dolce ma amaro, così straordinario ma anche tanto impegnativo.
Tutto ha un significato.
Il compito di ogni essere senziente è quello di comprenderlo, quello di sapere come impegnare per
se stesso e per gli altri, per se stesso e per la natura, le sue qualità, le qualità che vengono attivate e
messe in azione nel momento delle difficoltà, ognuno usando i propri talenti, il proprio sentire,
sforzandosi di andare oltre per far si che il suo sguardo non si fermi all’orizzonte poiché l’orizzonte
costituisce ciò che percepisce.
Occorre immaginare, sostenere quella spinta creativa dell’andare oltre, del superare tutti i limiti già
raggiunti, tutte le visioni delle proprie certezze e incominciare a dubitare. Incominciare a mettersi in
gioco osando, andando oltre le proprie piccole o grandi paure.
Questo è stato ciò che vi è stato chiesto in questa vostra meditazione:
Qual è il mio ruolo?
Perché sono presente in questo momento?
Cosa ancora mi viene chiesto?
Cosa non ho fatto?
Cosa devo fare?
Cosa voglio fare?
La grande differenza sta in ciò che devo e ciò che voglio, l’uno è per il dovere l’altro è per il sentire.
RIFLESSIONI
Fermandovi ad osservare il momento storico nel quale è immersa la
vostra vita chiedetevi il significato che quegli avvenimenti possono avere
per ognuno di voi e come riconoscete e collocate il loro insegnamento
nella vita di tutti i giorni.
Questi avvenimenti cosa hanno a che fare con te ?
Cosa vogliono che comprendi e cambi?
Perché sei in questo tempo?
Cosa devi dare, cosa devi avere , cosa devi fare?
Riflessione di un partecipante
Da qualche anno la situazione mondiale è nel caos più totale.
Tra pandemie e guerre siamo continuamente sotto pressione, continuamente
chiamati a fermarci a riflettere.
Per quanto mi riguarda sono emerse emozioni di paura, rabbia che spesso mi hanno
portata a perdere la lucidità. Troppo spesso ho lasciato che la scarsa lucidità mi
facesse perdere di vista quello che era veramente giusto e importante pensare e di
conseguenza di fare.
Troppo spesso mi sono lasciata trascinare fuori da quella che era ed è la strada che
devo percorrere.
La parola chiave è “impotenza”.
Troppo spesso mi ritrovo a sentire un forte senso di impotenza che mi logora.
Mi logora i pensieri, logora il mio bisogno di spargere e portare la parola Amore in
ogni situazione che vivo, in ogni luogo in cui mi reco.
Ultimamente vivo forti momenti di frustrazione perché sento che intorno a me
spesso ci sono persone ostili, spaventate, arrabbiate che se ne fregano dell’Amore
Universale, che sono totalmente egocentrate , che non ne vogliono assolutamente
parlare.
Hanno costruito forti corazze intorno a loro, difficili da scalfire, vivono nel loro metro
quadro di spazio vitale e nessuno può entrare, tanto meno loro vogliono uscire.
Se da una parte sento un forte senso di inadeguatezza dall’altra so per certo che se
sono qui in questo momento è perché in qualche modo l’ho scelto.
Ho scelto di reincarnarmi in questo momento storico e quindi non posso sfuggire,
non posso chiudermi, non posso abbassare le palpebre e non guardare, non posso
isolarmi e di conseguenza non interessarmi di quello che sta accadendo.
La fatica più grande è quella di non partire di pancia e quindi sparare a vanvera
sentenze sulle persone o sulle situazioni, mantenere la lucidità, non prendere
posizione ma cercare di guardare l’evento a tutto tondo, non cadere in pensieri
stereotipati, non farmi condizionare e mantenere il punto.
Quello che posso fare io è “portare acqua per spegnere il fuoco”, “portare luce per
contrastare il nero” attraverso la produzione di pensieri positivi, accogliere il
pensiero diverso dal mio proponendo un confronto costruttivo, in certe occasioni
accogliere senza per forza controbattere.
Spesso penso che sia difficile, solo attraverso il pensiero positivo, aiutare o
sostenere in qualche modo a sbrogliare questa enorme matassa di bisogni ed
emozioni nel quale siamo profondamente immersi e che ci rende profondamenti
egoisti, ma poi penso alla Legge “COME NEL MICRO COSI’ NEL MACRO” e allora
capisco che la strada potrebbe essere assolutamente quella giusta.
Riflessione di un partecipante
6 marzo 2022
…Non prendere alla leggera
le piccole buone azioni.
…Le gocce d’acqua,
cadendo ad una ad una,
riempiono col tempo
un vaso enorme.
Patrul Rinpoche
Gli avvenimenti di questo periodo, seppur tragici o…”catartici”, dipende
dal punto di osservazione, mi hanno portato ad una visione più ampia di
tutto ciò che mi circonda…
“Sentirsi collegato al tutto” mi ha dato modo di avere una visione
dell’altro non più lontano da me…quindi accresce un senso di
responsabilità o corresponsabilità maggiore…
…Un’attenzione a tutto ciò che si muove attorno, un’attenzione a non
farsi fagocitare da queste “bombe atomiche emotive” che hanno invaso il
pianeta…un’attenzione a non alimentarle…
…Un’attenzione, insomma, a tutto tondo…
Mi ha dato una maggiore consapevolezza che mi permette di agire
consapevolmente in ogni ambito…
…Queste sono le gocce che posso donare ora…
Attraverso l’impegno del mio…”andare”…
Riflessione di un partecipante
Osservo e mi ascolto…correnti di energia recano con sé ventate di confusione e di paura, sferzate di intenso
dolore, sfiducia, delusione…ma se il mio sentire resta vigile e attento, da questo caos posso delineare,
seppur con fatica, l’ordine delle cose; riesco a scorgere un’opportunità di crescita, di evoluzione e
di spinta al cambiamento.
Ci ripetiamo e mi ripeto ogni volta, che siamo collegati, che lo è tutto, lo è ogni cosa. Ma fino a che
punto so scendere profondamente nel senso vero e pieno di questo pensiero? Da tempo il mio impegno è
rivolto in questa direzione…il mio fare, il mio dire, il mio pensare necessitano di una costante e
perseverante attenzione. Sì, perché ogni mio risentimento, ogni mio gesto o parola di giudizio, ogni
pettegolezzo o prevaricazione, non fa che aggiungere carico al fardello dell’umanità. Il cambiamento
parte dal singolo, da me; per questa ragione voglio essere portatore di correnti nuove che soffiano
nella direzione della VERITÀ e non dell’illusione. Mi impegno con forza, tenacia, coraggio a produrre
ed alimentare pensieri costruttivi, accompagnati da un agire sempre più consapevole, calcando le orme
luminose che il divino ha lasciato sul sentiero dell’umanità. Sia io messaggero di pace, di compassione,
di perdono, di AMORE.
Riflessione di un partecipante
Questi avvenimenti cosa hanno a che fare con te?
Questi avvenimenti li percepisco come avvenimenti che mi capitano tutti i giorni, con le persone e con le situazioni che mi circondano, ma che alle quali non presto attenzione.
Cosa vogliono che cambi?
Il mio stato d’animo è messo a dura prova e questo mi sta portando a fare delle riflessioni. Quanto io sia influenzato da quello che mi viene detto e quindi il mio umore sia in balia degli altri.
Il non avere pazienza e vivere le difficoltà immergendomi totalmente, senza avere una visione obbiettiva e lasciare che il tutto si sistemi con i giusti tempi.
L’avere pazienza, il volere tutto e subito.
La mia percezione della paura e quindi essere vulnerabili.
L’importanza delle piccole cose.
Perché sei in questo tempo?
Per fare in modo che questi miei atteggiamenti mentali cambino e che la mia parte più profonda emerga.
Cosa devi dare, cosa devi avere e cosa devi fare?
Cerco di emanare pensieri positivi, cerco di aiutare chi è in difficoltà come posso, cerco di non creare odio nel mio piccolo.
Riflessione di un partecipante